L'uso della forza e i suoi limiti in ambito penitenziario

Le indagini PolPen, realizzate dal gruppo di ricerca coordinato dal Prof. Cornelli nel corso del 2021 e del 2022 e promosse dal Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Milano-Bicocca in collaborazione con il Prap Lombardia e il Prap Piemonte-Liguria-Valle d’Aosta, hanno costituito le prime surveys italiane volte ad analizzare il punto di vista degli operatori e delle operatrici di Polizia Penitenziaria, fornendo un quadro conoscitivo su temi essenziali quali la qualità delle relazioni nel contesto lavorativo, i vissuti emotivi, il livello di legittimazione percepita del proprio lavoro, la gestione degli eventi critici. 

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Da queste indagini emerge la necessità di approfondire un tema rilevante del lavoro di polizia penitenziaria, quello dell’uso della forza da parte degli operatori e delle operatrici, con tecniche di indagine in grado di osservare gli aspetti organizzativi, le pratiche operative e le dinamiche relazionali quotidiane.

La ricerca, finanziata su fondi PSR dall'Università di Milano, intende approfondire la problematicità dell’uso della forza in ambito penitenziario, ascoltando le esperienze e i vissuti di operatori e operatrici che hanno affrontato situazioni critiche attraverso l’uso della forza al fine di ricostruire le difficoltà incontrate, le motivazioni di fondo e il senso dei comportamenti adottati, con la finalità di comprendere i limiti dell’uso della forza nelle situazioni contingenti. 

L’obiettivo indicato indirizza verso l’utilizzo di tecniche di indagine qualitativa. In particolare, s’intende svolgere colloqui con le figure apicali (direttore, comandante, funzionari dell’amministrazione penitenziaria) di diversi istituti di pena e interviste di profondità a operatori coinvolti in situazioni in cui hanno usato la forza.

Il responsabile scientifico del progetto di ricerca è il Prof. Roberto Cornelli, Università di Milano; il gruppo di ricerca è formato dalle Dott.sse Chiara Chisari, Laura Squillace e Lucrezia Rossi.