Le determinanti delle politiche di sicurezza urbana
Il progetto di ricerca intitolato “The determinants of urban security policies and their impact on democratic institutions” mira a indagare le ragioni alla base dell'emergere, a partire dagli anni Novanta, della "questione sicurezza urbana" e delle politiche pubbliche a essa correlate.
Il progetto si propone di individuare quale dei due modelli generalmente riconosciuti nella letteratura di settore come esplicativi della relazione tra il pubblico e le politiche di controllo punitivo della criminalità – ossia i modelli bottom-up e top-down – si adatti meglio all’esperienza italiana: il primo (bottom-up) ritiene che il pubblico, allarmato da un effettivo aumento della criminalità, indirizzi i politici verso strategie di controllo punitivo della criminalità medesima; il secondo (top-down) sostiene che siano le élite politiche a guidare e plasmare l’opinione pubblica, spesso con il supporto dei media.
Grazie alla considerevole quantità di dati che s'intende raccogliere e al loro incrocio si mira a ricostruire empiricamente le determinanti degli interventi effettuati in chiave punitiva nell’arco degli ultimi trent’anni, con la finalità ultima di favorire una riflessione sulla sussistenza (o meno) di un fondamento alla base della percepita esigenza di insicurezza e della richiesta di maggior criminalizzazione.
Lo studio, della durata complessiva di due anni, nasce nell’ambito dei Progetti di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN) e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR); finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca con i fondi dell’Unione Europea Next Generation Eu, prevede la collaborazione accademica tra due Unità di Ricerca: la prima, presso l’Università degli Studi di Milano, coordinata da Roberto Cornelli come Principal Investigator, Professore di Criminologia nel Dipartimento di Scienze Giuridiche “Cesare Beccaria” e direttore di CRIMePO - Criminology and Public Policy Research Centre; la seconda, presso l’Alma Mater Studiorum di Bologna, coordinata da Rossella Selmini, Professoressa di Criminologia presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche