CPR: pubblicato il rapporto del Comitato Europeo di Prevenzione della Tortura sull'Italia
13 Dicembre 2024

Durante la visita ad hoc del 2024 in Italia, il Comitato di Prevenzione della Tortura ha esaminato il trattamento e le condizioni di accoglienza dei cittadini stranieri in quattro Centri di permanenza per il rimpatrio (o CPR). Diversi i profili di criticità sollevati. In sintesi, il rapporto:
- descrive vari casi di maltrattamenti fisici e di uso eccessivo della forza da parte del personale di polizia nei confronti di persone trattenute nei CPR visitati;
- rileva l'assenza di un monitoraggio rigoroso e indipendente degli interventi coercitivi e la mancanza di un’accurata registrazione delle lesioni subite dai trattenuti o di una valutazione oggettiva della loro origine;
- critica anche la pratica della diffusa somministrazione di psicofarmaci non prescritti alla popolazione trattenuta presso il CPR di Potenza, nonché l'ammanettamento prolungato delle persone fermate sul territorio nazionale durante il loro trasferimento in un CPR;
- in relazione alle condizioni materiali, formula rilievi critici sulla struttura architettonica dei CPR per quanto riguarda gl aspetti carcerari, come le sbarre e gli schermi metallici alle finestre, le armature rinforzate e i cortili di passeggio simili a gabbie.
Si raccomanda, in particolare, di:
- migliorare le capacità relazionali del personale di sorveglianza.
- intervenire sulla scarsa qualità del cibo fornito ai trattenuti e sulla carenza di scorte di articoli da toilette e cuscini;
- garantire che siano coinvolti medici con previa esperienza e conoscenza specifica delle condizioni di vita in un ambiente di custodia detentiva e migliorare lo screening medico al momento dell'ammissione delle persone trattenute in un CPR;
- informare con largo anticipo circa l'imminente esecuzione del rimpatrio forzato e migliorare le informazioni fornite ai cittadini stranieri al momento della loro ingresso in un CPR.
Il Comitato, infine, formula raccomandazioni sulla necessità di identificare e affrontare meglio le vulnerabilità delle persone trattenutie in un CPR, di migliorare le modalità di contatto con il mondo esterno, di migliorare l’efficacia del meccanismo di reclamo e di garantire un controllo ed una sorveglianza più rigorosi delle attività di gestione dei CPR da parte delle Prefetture competenti.
Per approfondimenti si rimanda al sito ufficiale.