Un Paese meno sicuro per effetto del decreto-legge sicurezza
23 Giugno 2025
Emilio Dolcini, professore emerito di diritto penale presso l’Università degli Studi di Milano, ha recentemente pubblicato un contributo su Sistema Penale dal titolo “Un Paese meno sicuro per effetto del decreto-legge sicurezza”; si tratta della sintesi e rielaborazione di una relazione tenuta in occasione di un convegno svoltosi presso il Tribunale di Milano e organizzato dalla Camera Penale di Milano. In tale contributo, l’autore evidenzia alcuni punti di criticità del nuovo decreto-legge in materia di sicurezza, alla luce dei principi e delle garanzie costituzionali.
Nello specifico, il professore segnala i rischi derivanti sia dall’iper-tutela delle forze dell’ordine – si pensi alla potenziale pericolosità di autorizzarle a portare l’arma di ordinanza anche fuori servizio –, sia dalla tendenza a reprimere il dissenso – che ha reso penalmente rilevanti anche le proteste pacifiche –, sia, ancora, dall’impostazione complessiva del testo normativo, che pone al centro l’autore del reato e le sue caratteristiche, più che il fatto in sé – emblematiche, in tal senso, le disposizioni contro le donne di etnia rom, difficilmente conciliabili con la Carta costituzionale e con le convenzioni internazionali.
Complessivamente, ad avviso dell’autore, questo nuovo impianto normativo rappresenta un ulteriore attacco ai principi fondamentali dello Stato di diritto, confermando la crescente tendenza a comprimere i diritti in favore di un’idea di sicurezza assoluta e irraggiungibile.
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